di @MarcoBazz92
Nel sentire la notizia del furto che è avvenuto a Lilli Gruber ha iniziato a ronzarmi in testa una parola, pregiudizio.
Parto con l’esprimere solidarietà nei confronti della Gruber, subire un furto non è mai bello, si subisce una violenza, una violazione. Però mi chiedo? Cosa avrà pensato la nostra giornalista d’assalto quando le sono state sottratte cose di sua proprietà? Avrà pensato le peggiori cose del ladro che, attenzione, io non so se sia italiano, africano o marziano.
Anche la cara Lilli Gruber è stata catapultata in un attimo nel nostro mondo, è uscita da quel nell’ambiente candido e profumato che frequenta solitamente con i suoi Compagni ed è capitata nella vita reale, quella di tutti i giorni, quella dove può capitare di subire un furto. Si sarà fatta dei pregiudizi, tutti noi abbiamo dei pregiudizi nei confronti di qualcosa o di qualcuno. Avrà pensato che quel ladro è un povero diavolo, magari un tossico in cerca di qualche spicciolo per raccattare ancora una dose, un disperato extracomunitario che vive per strada, insomma avrà pensato malissimo di quella persona, avrà ragionato come la maggior parte della gente in questo mondo.
Forse avrà capito che prima di puntare il dito verso gli altri come dei maestrini, prima di analizzare i pregiudizi degli altri, bisognerebbe guardare ai propri, perché ci sono cara Lilli Gruber e questo furto ne è la dimostrazione.
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