
di @MarcoBazz92
Facendo caso a tutto quello che succede nel mondo della politica si capisce che i fatti hanno tutti una certa correlazione. Il popolo guarda al Palazzo e agisce di conseguenza e l’esempio ci viene offerto caldo caldo in questi giorni.
Ci siamo appena lasciati alle spalle le elezioni europee segnate, qui in Italia, da un astensionismo dilagante che purtroppo è passato in cavalleria invece di essere analizzato a dovere da commentatori e quotidiani, che i nostri politici ci servono sul piatto d’argento un motivo per fare in modo che la voglia di andare al mare con le chiappe al sole piuttosto che al seggio aumenti ancor di più alla prossima tornata elettorale.
È successo che ieri, durante una seduta in parlamento per discutere di autonomia differenziata e premierato, si sono raggiunti livelli di indecenza da parte dei nostri politici che erano difficilmente immaginabili. E non parliamo delle grida animalesche che solitamente si sentono, ma di pugni, calci, spinte che si sono scambiati i nostri rappresentanti. Ebbene sì, come nelle peggiori risse da bar (nemmeno i pugni sanno tirare) i nostri si son messi a far volare braccia e gambe per difendere le proprie, scarse, ragioni. Il modo perfetto per prendere per il culo la gente, quelli da cui sono stati votati.
I nostri politicanti piangono (poco perché sono ben remunerati) se la gente non si reca alle urne per votarli e nel mentre si comportano come degli adolescenti in crisi d’identità facendo casino e picchiandosi in aula. In tutto questo proposte o gesti che abbiamo un barlume di buonsenso non se ne vedono. Vabbè in fondo gli abbiamo scelti noi, dobbiamo subire le conseguenze delle nostre scelte senza protestare.
Fatemi dire una cosa però: questi fatti sicuramente non fanno in modo che la politica torni ad interessare a chi vive fuori dal palazzo, all’opposto ci fanno capire ogni giorno di più l’interesse che hanno i politici nei confronti dei loro elettori.
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