di MarcoBazz92
Parliamo ancora di Francia oggi. Questo profondo affetto per i cugini d'Oltralpe mi sorprende.
È risaputo da tutti che la Francia è stata ed è ancora il luogo di svernamento, un lungo svernamento, si parla di una quarantina d'anni, di molti uomini appartenenti a gruppi estremisti (di sinistra) che si sono macchiati di molti e svariati crimini che vanno dalle rapine, ai rapimenti per arrivare anche ad atti di terrorismo e agli omicidi. Perché proprio la Francia? Perché in Francia erano protetti dalla famosissima dottrina Mitterrand, dal nome del presidente francese che la creò. Dottrina che prevedeva di "proteggere" i criminali, soprattutto italiani, negando l'estradizione nel loro paese nativo.
A causa di questa dottrina molti appartenenti a gruppi estremisti di sinistra italiani non hanno potuto essere processati (o meglio il processo è stato fatto ma senza la loro presenza) e quindi non hanno mai scontato la pena che a loro probabilmente sarebbe spettata .
È successo che, durante il governo Draghi, il ministro della giustizia Marta Cartabia sia riuscito, con l'aiuto dell'omonimo francese, ha far arrestare questi terroristi e poi chiederne l'estradizione in Italia. Come si può immaginare questa notizia è stata motivo di grande gioia per i parenti delle vittime che da moltissimi anni si battono per ottenere giustizia. Gioia che è sfumato presto però, lasciando spazia alla rabbia. Ancora una volta. Infatti la giustizia francese, come le altre volte, ha negato l'estradizione. Il motivo? Si violerrebbe la privacy di queste persone che, oramai, hanno cambiato vita e da molti anni hanno chiuso con il malaffare.
Qualche riflessione riguardo a questa vicenda è un po' che mi frulla per la mente. Alla notizia dei recenti arresti e della possibile estradizione la politica italiana ha gonfiato il petto. Gaudio e giubilo, grandi proclami a destra e a manca. Ma io mi chiedo? È da paese civile fare processi dopo quarant'anni dal compimento dei reati? È normale sbattere in galera persone di 70 e passa anni? Dicono loro, i parenti delle vittime chiedono giustizia. Li capisco. Ma perché lo Stato italiano non ha agito subito? Perché non ha messo in campo tutte le forze possibili per riportare in Italia queste persone e sottoporle ad un giusto processo? Con Adriano Sofri lo hanno fatto condannandolo a 20 e passa anni quale mandate dell'omicidio Calabresi (l'altro mandante, Pietrostefani, è stato graziato dalla dottrina Mitterand). Che differenze c'erano con gli altri "compagnia che sbagliano"?
Secondo me lo Stato italiano qualche domanda dovrebbe farsela.
Le uniche certezze di questa triste vicenda sono che ci sono persone che vivranno tutta la loro esistenza senza avere giustizia e persone che non mi capacito di capire come abbiano fatto a vivere una vita intera senza coscienza.
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